Credito Ipo, Pir alternativi, sandbox: per le pmi italiane cambia lo scenario di riferimento. Il mercato dei capitali diventa un’occasione di crescita concreta e una regolamentazione più snella contribuisce a trattenere e attrarre talenti. Giulio Centemero, Capogruppo Lega Commissione Finanze Camera dei Deputati, non ha dubbi: è in corso una rivoluzione culturale, da incentivare e sostenere stabilizzando misure che si sono dimostrate efficaci e introducendone di nuove in grado di snellire procedure e prassi spesso complesse.

PMI e mercato dei capitali, come è cambiato negli ultimi anni il rapporto tra questi due elementi e quali le prospettive future? Quali invece le opportunità per le startup?

C’è stata, negli ultimi anni, una piccola rivoluzione culturale, possiamo parlare di equity evangelist che hanno contribuito a raccontare come una PMI possa crescere e migliorare grazie al mercato dei capitali, a partire dall’ex AIM Italia, oggi Euronext Growth Milan, ma anche attraverso le piattaforme di crowdfunding.

C’è stato un aiuto importante, come quello rappresentati dal credito di imposta sulle IPO, un incentivo a scegliere la strada della quotazione al posto di altre misure, come aumenti di capitali o il ricorso al private equity. Senza dimenticare che prima i Pir e poi i Pir Alternativi hanno contribuito a migliorare la capitalizzazione del mercato. Siamo ancora in una fase iniziale di questa trasformazione, la raccolta non è ancora investita in maniera sensibile nell’economia reale ma è un primo passo importante. Ci proponiamo di lavorare a un’ulteriore semplificazione del processo di IPO e per migliorare ulteriormente la liquidità dei mercati.

Guardando alle startup, invece, è innegabile che il mercato dei capitali rappresenti un’occasione di crescita importante. Il crowdfunding consente di avviare raccolte di seed financing, in ottica di venture capital favorisce l’aggregazione in ottica di filiera. C’è un vero e proprio ecosistema che si sviluppa con il mercato dei capitali, senza dimenticare il debito perché anche l’emissione di bond e mini-bond può essere utile in tal senso.

Quali sono i principali ostacoli allo sviluppo dei mercati finanziari e come superarli?

Il primo ostacolo è la Tobin Tax che porta chi investe a pensarci due volte prima di farlo in Italia. C’è stata una diminuzione di valori azionari scambiati a Piazza Affari, scesi a 246 milioni nel 2020. Si tratta di un’imposta asimmetrica, di derivazione comunitaria ma si applica solo in Italia e in maniera residuale in Francia.

Tra i principali ostacoli, ci sono quelli derivanti dalla burocrazia, è importante intervenire con misure per facilitare il passaggio dal growth market a quello regolamentato. Negli ultimi anni, quest’ultimo ha registrato numerosi delisting e solo grazie al supporto derivante dall’EGM Borsa è riuscita a compensare questa tendenza.

Va anche ampliata la nozione di investitori professionali agli investitori semiprofessionali, in ottica di investor protection. Gli incentivi presenti vanno potenziati ma anche stabilizzati e va rafforzata l’iniziativa di ricerca rispetto alle small cap per rendere visibili a tutti le potenzialità.

Piazza Affari come traino per la crescita delle PMI, una tendenza che trova nel credito di imposta IPO un importante alleato. Quali i prossimi passi?

In futuro è fondamentale stabilizzarla o renderla pianificabile in un arco di 3-5 anni. Ragionare sull’anno è deleterio, è difficile pensare di sviluppare la capitalizzazione dell’impresa su queste basi. Quest’anno siamo dovuti intervenire con un emendamento per reintrodurre la misura nella Finanziaria e questo ha implicato un budget ridotto.

Allo stesso tempo va portato avanti un processo di semplificazione burocratica che porti a minori costi, basti pensare all’aiuto offerto eliminando l’obbligo di traduzioni.

NTF, metaverso, criptovalute: quale sarà l’impatto del mondo virtuale sull’economia e la vita delle imprese e come cogliere le opportunità che ne derivano, anche sul fronte finanziario?

Spesso non cogliamo le occasioni che arrivano dall’innovazione. Grazie al fintech, invece, diverse realtà di aree remote hanno avuto accesso a servizi tramite smartphone o servizi prima impensabili. In Italia ci sono numerose aree difficilmente raggiungibili dai tradizionali operatori, penso alle aree montane ad esempio. Se vogliamo che i cittadini siano tutti uguali, dobbiamo garantire pari accesso a servizi bancari, telefonici o di altro tipo. È possibile farlo con la digitalizzazione. Se gli sportelli chiudono sulle isole, vanno offerte alternative, altrimenti si assisterà a un processo di ulteriore urbanizzazione.

Nella scorsa legislatura con il sandbox fintech ho voluto bloccare la fuga dei nostri cervelli e delle nostre imprese innovative. Una legislazione più semplice altrove favorisce la fuga, noi puntiamo a introdurre misure in grado di attrarre cervelli e capitali. La prima finestra della sandbox è stata aperta quest’anno, ci sarà da lavorare per migliorarla ma è un primo passo.

Dobbiamo anche osservare l’evoluzione del metaverso, oggi viene trattato come social media ma è una vera e propria infrastruttura.

Anche gli NFT rappresentano un’innovazione da non sottovalutare, una moneta che offre nuove opportunità anche ai più giovani. Basti pensare a cosa sta accadendo nel mondo dell’arte. Sono un canale alternativo a quello bancario. Essere all’avanguardia è fondamentale ed è quello che puntiamo a fare con l’introduzione di nuove misure.