L’ecommerce sta cambiando e le novità, che ora stanno trasformando l’esperienza d’acquisto degli utenti asiatici e nordamericani, arriveranno in Italia tra un paio d’anni. Eligo è al lavoro per cavalcare le novità ed essere pioniere italiano, con la piattaforma che fa dei personal stylist il suo punto di forza. Accanto allo sviluppo tecnologico c’è anche il riposizionamento nel segmento premium luxury di un brand che ha fatto la storia dell’abbigliamento italiano: Meltin(Pot)     , con la prima capsule lanciata proprio poche settimane fa. Una duplice sfida destinata a facilitare anche il processo di internazionalizzazione. “L’esperienza di acquisto online si sta trasformando e il ruolo degli esperti diventa fondamentale – commenta Giuseppe Catella, co-founder di Eligo -. Abbiamo promosso un aumento      di capitale in diverse tranche proprio per sostenere lo sviluppo della nostra piattaforma e la crescita dei brand proprietari, puntiamo a essere precursori italiani di questo cambiamento”.

Eligo porta a termine l’aumento di capitale destinato a supportare i piani di crescita della società quali gli obiettivi?

Abbiamo recentemente completato un aumento di capitale articolato in diverse tranche, emesso nuove azioni per circa un milione di euro, con valorizzazione per azione di 2,80 € che complessivamente portano la capitalizzazione della società implicita a circa 17,5 milioni. Un’operazione che ha visto protagonista un unico investitore, una holding di investimento diversificata. È una tappa importante, avvenuta a meno di cinque mesi dalla quotazione e in anticipo rispetto ai tempi previsti inizialmente. Puntiamo ad accelerare il nostro piano di crescita attraverso lo sviluppo e il miglioramento continuo della piattaforma Eligo Live e Shopping Assistance, che consente all’interno di un sito di ecommerce una maggiore interazione e immersione degli utenti grazie alla community di personal stylist. L’aumento di capitale consentirà di sviluppare nuove funzionalità, allargando allo stesso tempo il marketplace e il numero di brand disponibili, guardando anche alla cosmetica, al beauty, all’home o all’abbigliamento tecnico. Tutti campi dove un assistente consente all’utente di fare acquisti più informati. Un’altra parte degli investimenti sarà destinata al processo di internazionalizzazione, grazie alla community multilingua. L’idea è supportare i brand italiani nella crescita sui mercati esteri, valorizzando il made in Italy e offrendo un supporto proprio lì dove ci sono le maggiori difficoltà al processo di vendita verso l’estero. Abbiamo “live experts”     (personal stylists e personal shoppers) in diversi Paesi, ma non abbiamo mai investito nella direzione di una crescita basata sulla presenza all’estero. I nostri esperti risiedono per lo più in Italia conoscono lingue e culture estere. Le nostre risorse possono lavorare da remoto, stiamo creando lo smart working per il sales assistant, senza ridurre il valore e le competenze dei venditori esperti. La chiusura dei negozi fisici, purtroppo, è un trend che caratterizza gli ultimi venti anni, la nostra è una alternativa capace di valorizzare il ruolo di quelle figure che troppo spesso subiscono i processi di chiusura. Inoltre, attraverso la nostra Academy, offriamo loro la possibilità di un aggiornamento continuo delle competenze.

L’obiettivo è quindi portare la competenza online?

Sì, ci sono alcune      tipologie      di acquisto che non possono essere fatte in solitaria. Il nostro obiettivo è offrire agli utenti la possibilità di confrontarsi con degli esperti ma da casa propria. Abbiamo digitalizzato la componente che fino a oggi era rimasta fuori dall’online: l’esperienza umana, quella del confronto e del consiglio. È il primo passo verso la digitalizzazione di una esperienza più ampia, fatta di coinvolgimento basato sugli arredi, musica, location. Il futuro dell’e-commerce non si ferma, guardiamo al 3D, al metaverso. Ma adesso siamo in una fase intermedia, dove il valore aggiunto lo dà l’esperienza dei nostri consulenti. All’estero di sta affermando il live e-commerce,      tra qualche anno arriverà anche in Italia e noi lavoriamo per farci trovare pronti. È il primo passo per superare l’e commerce      tradizionale e puntare su una maggiore esperienza immersiva, con un tocco umano decisamente più rilevante.

Come porterete avanti il processo di internazionalizzazione?

Puntiamo ad avere live experts locali, perché conoscono l’ambiente, la cultura e più in generale i gusti del cliente. Allo stesso tempo la possibilità di remotizzare questa professionalità ci consente di investire sulle competenze. Guardiamo con interesse al nord Europa e agli Stati Uniti. Anche l’Asia rappresenta un mercato interessante per le sue dimensioni.

Quali gli obiettivi di sviluppo per i brand proprietari?

Puntiamo ad aprire corner Masel, il nostro brand di abbigliamento e accessori uomo. Anche questo processo vedrà protagonista l’estero. Una fetta importante dell’aumento di capitale, in realtà, andrà alla crescita di Meltin (Pot), rilevato a dicembre 2021 e ora pronto a vivere una nuova fase della sua storia che ha segnato una fase importante della moda italiana per trenta anni. Con una dei nostri partner, abbiamo riposizionato il brand, rifacendone il sito internet e il B2C e abbiamo preparato la nuova capsule. Abbiamo riposizionato il brand nel segmento premium luxury, nel denim, felpe e t-shirt. Prossimamente ci saranno anche le sneakers. Oggi Eligo ha circa 60 brand in gestione sui marketplace e ha due brand proprietari, questa è la base da cui partiremo per continuare a crescere.

Aumenteranno i brand proprietari?

Siamo una startup innovativa e stiamo acquistando sempre più visibilità nell’ecosistema italiano, senza contare i percorsi di accelerazioni fatti negli USA e in Asia. Ci hanno sottoposto possibilità di acquisizione di brand anche prima della quotazione, dopo questo fenomeno è aumentato. Stiamo valutando ma puntiamo per quest’anno alla crescita e al riposizionamento dei nostri brand proprietari e sullo sviluppo di Eligo Live.