Nel 2019 Matica Fintec ha consolidato la propria presenza sui mercati esteri, esportando l’ingegno e l’innovazione made in Italy. Il primo bilancio post-quotazione, segna un fatturato pari a Euro 14,3 milioni e una crescita importante per la marginalità. L’EBITDA è pari a Euro 3,2 milioni, +40% (Euro 2,3 milioni adjusted al 31/12/2018) con EBITDA margin al 22,2%.

“Identity e Digital Payment saranno il traino per la crescita futura”, commenta Sandro Camilleri, Presidente del CdA di Matica Fintec.

Come giudica il 2019 di Matica Fintec?

È stato un anno che ha dato soddisfazioni superiori alle aspettative. Ebitda, Ebit e Utile netto hanno superato le stime. Quest’ultimo, in particolare, a quota 0,3 milioni di euro, ha registrato una performance tre volte superiore alle previsioni degli analisti. Il 2019, inoltre, è stato l’anno della IPO e sono orgoglioso di dire che i risultati raggiunti sono stati anche superiori a quelli annunciati nel corso del roadshow.

Quali i pilastri della crescita?

Il 97% del nostro fatturato è generato sui mercati esteri. Inoltre, operiamo in ambito tecnologia: un settore caratterizzato da quattro, cinque anni di investimenti importanti che, però, offrono poi ritorni soddisfacenti. Da non sottovalutare, poi, che i mercati legati ai sistemi di pagamento e all’identità digitale sono in forte crescita e diventeranno sempre più rilevanti, come dimostra anche lo scenario delineatosi con la diffusione del Covid-19.

Il Covid-19 come sta influenzando le attività?

Sta dimostrando che le carte e gli strumenti di identificazione digitali svolgono un ruolo strategico sia per ridurre il rischio contagio, con la riduzione del contante in circolazione, sia nei processi di identificazione delle persone. Conoscere lo stato di salute di un soggetto con la lettura di una sola tessera, capace di restituirne anche anagrafica e altri dati sensibili, è determinante per limitare i rischi legati a fenomeni come quello in corso.

Quali sono i principali mercati geografici di interesse per Matica Fintec?

Il mercato asiatico e quello americano, inteso sia come Stati Uniti che come America del Sud, cresceranno di più.  Pagamenti, sicurezza e identità saranno i driver dello sviluppo. Oggi, ad esempio, registriamo un incremento della domanda legata ai sistemi ID in Corea, legata proprio alla diffusione del Coronavirus.

Nel panorama Fintech, che ruolo occupa l’Italia?

L’Italia, secondo le classifiche internazionali, è un Paese che innova poco ma che ha straordinarie capacità di engineering. Non abbiamo grandi aziende, capaci di innovare o guidare una trasformazione, l’ultima è stata Olivetti. Eppure, c’è una moltitudine di piccoli player che stanno trasformando con le loro innovazioni il settore. Tra 10 anni le banche non saranno più quelle che conosciamo oggi e lo si dovrà al lavoro di queste numerose, piccole realtà.