bocMILANO (AIMnews.it) – “Per Clabo, l’area Euro sarà ancora la più importante in termini di fatturato anche a fine piano, nel 2020, ma sarà l’Asia/Pacifico la regione a più alto tasso di crescita: le nostre stime sono di un incremento annuo medio dei ricavi, tra il 2016 e il 2020, di circa il 36%, con un target di 8,9 milioni di euro”. Pierluigi Bocchini presidente di Clabo, specializzata nella produzione e commercializzazione di vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, ha spiegato in dettaglio ad AIMnews le linee guida del piano strategico 2017-2020 presentato agli investitori lo scorso 16 novembre.

Partiamo dai dati che vi attendete quest’anno.
Per il 2016 le nostre aspettative sono di 36,6 milioni di fatturato, 4,3 di ebitda e 2,3 di ebit. L’obiettivo del nostro piano industriale è di arrivare al 2020 con ricavi per 52 milioni di euro, un ebitda di 8,6 milioni e un ebit di 4,2 milioni di euro. Il tutto con investimenti per quasi 16 milioni che saranno distribuiti sui tre pilastri di crescita che abbiamo individuato.

E quali sono?
Prima di tutto l’internazionalizzazione. Cina in particolare e Brasile saranno i nostri due caposaldi per l’espansione in Asia e Sud America. E assorbiranno circa 4,3 milioni di investimenti. Il sito produttivo in Cina partirà a inizio 2017 e prevediamo possa entrare a pieno regime entro 24 mesi e servirà anche altri Paesi dell’Asia in cui stiamo iniziando a operare, dalla Corea del Sud al Giappone, dalla Malesia alla Thailandia e al Vietnam. Nel frattempo abbiamo rinnovato in parte anche la nostra rete commerciale. Negli Stati Uniti siamo passati dalla vendita diretta a quella tramite rappresentanti e abbiamo raddoppiato gli ordini rispetto a un anno fa. In Spagna il turn around ha portato a triplicare i ricavi in pochi anni raggiungendo quota 1 milione di euro. La Germania è ok, mentre rimane ancora debole la Francia.

E l’Italia?
In Italia il mercato è stabile, i ricavi vengono dalla sostituzione delle attrezzature, ma nonostante questo stimiamo che il nostro Paese possa contribuire ai ricavi per 16,5 milioni quest’anno e salire a 18,9 milioni al 2020, con un tasso di crescita medio annuo del 2,9 per cento.

Che quota di export avete?
Guardando ai numeri delle società intorno al 55%, in realtà, considerando che una parte delle vetrine vendute in Italia vengono poi portate all’estero direttamente dagli arredatori, stimiamo che l’export sia già intorno al 70 per cento. E contiamo di arrivare all’80% a fine piano industriale.

Il secondo pilastro di crescita?
L’innovazione dove investiremo 5 milioni di euro. Il mercato è suddiviso a grandi linee in quattro fasce: le prime due, Entry Level e Industry, sono quelle classiche per prodotti industriali, con prezzi che vanno dai 500 ai 3.500 euro. Le altre due, Premium e Prestige, sono prodotti di fascia alta – i prezzi vanno dai 3.500 ai 15mila euro – e sono destinati a gelaterie e pasticcerie che fanno prodotti artigianali, che proprio per questo motivo sono più delicati e necessitano di maggiore cura. Nei prossimi anni lanceremo 15 nuovi prodotti, anche con tecnologie “nano” e basate sull’Internet of Things. Si tratta di tecnologia e brevetti proprietari, assolutamente innovativi: pensiamo che i nostri concorrenti che vogliano imitare la nostra linea “Jobs” abbiano bisogno di almeno tre anni di tempo. Peraltro questa linea di prodotto è stata scelta da una delle tre maggiori catene di gelaterie cinesi, che ha già 240 punti vendita ed è in continua crescita. E potrà essere implementata i futuro anche nel nostro stabilimento cinese.

Infine la terza linea strategica, l’efficientamento.
Si tratta di interventi finalizzati a implementare l’automazione dei processi produttivi nello stabilimento di Jesi. Un primo passo, l’uso di un nuovo Erp individuato in Sap è già stato fatto e infatti, dei 6,4 milioni stanziati, 1,5 sono già stati investiti. Operazioni che permetteranno di aumentare la marginalità del gruppo: per quest’anno ci aspettiamo un ebitda margin al 12% circa, ma puntiamo a un incremento di 1 punto percentuale l’anno fino ad arrivare al 16% al 2020.

Complessivamente allocherete oltre 26 milioni nei prossimi anni….
Esatto. Di questi 24 arriveranno da flussi di cassa nostri, 1,2 da Simest e 1 milione da contributi per Jesi. Di questi 26,2 milioni, 15,7 saranno investiti, 7 milioni serviranno a migliorare la nostra posizione finanziaria netta, che prevediamo a 11 milioni al 2020 e infine 3,5 milioni remunereranno gli azionisti sotto forma di dividendi.

Da quando?
Già dall’esercizio 2016 distribuiremo qualcosa, ma il grosso di quella cifra sarà girato agli azionisti a partire dall’esercizio 2018.