Il Covid-19 ha trasformato le abitudini degli italiani, che guardano con crescente attenzione alla dimensione domestica. Una cura per la casa che si trasforma nella volontà di ricercare soluzioni innovative e di design per rendere sempre più funzionali gli spazi esterni. Per Gibus, pmi innovativa, brand italiano del settore outdoor design di alta gamma, le nuove abitudini degli italiani si sono tradotte in un vero e proprio boom per il fatturato del bimestre luglio-agosto, che ha consentito alla società di recuperare il terreno perso con il rallentamento imposto dal lockdown. Al 31 agosto, i ricavi sono pari a 28,2 Euro milioni (28,5 Euro milioni al 31 agosto 2019). “Siamo arrivati al lockdown con un trend positivo per gli ordinativi – commenta Alessio Bellin, presidente e amministratore delegato di Gibus -, la chiusura non ha fermato la domanda. Anzi, abbiamo registrato un’attenzione crescente per le nostre soluzioni da parte della clientela privata”.

Quali impatti ha avuto il Covid-19 sulla semestrale di Gibus?

La foto al 30 giugno, senza dubbio, soffre delle sei settimane di chiusura imposte dal lockdown ma siamo riusciti a limitare i danni e a recuperare terreno con la crescita a doppia cifra del bimestre luglio-agosto. Siamo arrivati allo stop alle attività produttive con un trend positivo in termini di ordinativi, sulla scia dei risultati del 2019. La chiusura non ha fermato la domanda, abbiamo registrato un’importante crescita da parte della clientela privata, più attenta alla cura dei propri spazi esterni. I primi segnali di ripresa sono stati registrati a maggio, nel bimestre estivo i ricavi sono pari a 11 milioni di euro, +51% rispetto all’analogo bimestre del 2019. Una performance che ci ha permesso di colmare il gap di fatturato frutto del lockdown.

Quali gli effetti sulla rete Gibus Atelier?

Gibus Atelier è la pietra miliare del nostro progetto di distribuzione. Ha dimostrato una fortissima resilienza e la capacità di attrarre interesse anche nei momenti più delicati. È cresciuto il numero di affiliati , sia in Italia che all’estero. Nonostante la difficoltà di incontri fisici, infatti, abbiamo consolidato e accresciuto la rete commerciale.

Che ruolo hanno giocato le attività di R&D durante la pandemia?

Sono proseguite senza sosta. Rappresentano il cuore della nostra azienda, l’elemento che ci permette di essere competitivi sul mercato. Tecnologia e design improntati all’innovazione, aspetti che aggiungono valore imprescindibile alle nostre proposte. Tutte le linee di produzione sono interessate da queste attività, a oggi – guardando solo agli aspetti tecnici – contiamo oltre 50 brevetti.

Dall’inizio dell’anno Gibus ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Quali le caratteristiche vincenti del progetto?

Si tratta di un mix di fattori. La nostra priorità è da sempre l’innovazione, che interessa sia il design delle linee di prodotto che la tecnologia. La brand position è un elemento che contribuisce a consolidare il nostro marchio a livello internazionale. Inoltre, siamo cresciuti grazie alla capacità di raggiungere i media digitali.

Quale l’insegnamento del Covid-19?

Nel corso della pandemia abbiamo avuto modo di riflettere sui nostri punti deboli e lavorare su questi. L’abbiamo fatto tempestivamente, con la consapevolezza della necessità di essere dinamici per far fronte agli stimoli esterni, anche e soprattutto quelli negativi. Tra le priorità, gli investimenti in sicurezza e formazione continua.