Reinventarsi. La sfida posta dal Covid-19 ha toccato le fondamenta del business model di Alfio Bardolla Training Group (ABTG). L’asso nella manica? La digitalizzazione, un progetto da tempo nel cassetto che nei mesi scorsi ha registrato un forte processo di accelerazione. Brillanti i risultati, come dimostra la semestrale 2020. Cambia la “geografia” dei ricavi ma è la marginalità a rappresentare la vera sorpresa. I primi sono pari a Euro 5,1 milioni (Euro 5,7 milioni al 30 giugno 2019), con un breakdown per prodotto che si compone per il 37% dalla vendita di corsi e prodotti on line (5% nel 1H2019), per il 25% dai corsi in presenza (54% nel 1H2019) e per il 25% da coaching (40% nel 1H2019). L’EBITDA si attesta a Euro 1,2 milioni: +267% rispetto al primo semestre 2019 (Euro 0,3 milioni), con EBITDA margin del 23,2%, prevalentemente grazie al nuovo business model e al nuovo mix di prodotto. “Il più grande acceleratore del processo di digitalizzazione – commenta Alfio Bardolla, presidente e amministratore delegato di ABTG – è stato il Covid-19. Il nostro business, basato su corsi in presenza, è stato completamente spazzato via: i corsi online ci hanno permesso di resistere alla crisi”.
Come giudica i risultati della semestrale?
I primi sei mesi dell’anno ci hanno visti alle prese con una sfida complessa. Il nostro business, basato prevalentemente sui corsi in presenza, è stato del tutto spazzato via dal Covid-19. Abbiamo accelerato il progetto di digitalizzazione che da tempo era nel cassetto, siamo stati costretti a superare le nostre paure e le nostre reticenze che per lungo tempo ci hanno spinti a rimandare il confronto con corsi online e approcci digitali. È stata la scelta giusta, abbiamo riconvertito anche professionalità. La Semestrale riflette una scommessa vinta, il digitale si è tradotto in un sensibile incremento della marginalità. Siamo riusciti a non lasciare indietro nessuno e a portare avanti, lo stesso, percorsi di formazione con modalità nuove.
Quali sono i progetti per il futuro?
Puntiamo a consolidare la nostra presenza sul mercato italiano e a entrare in quello di lingua spagnola che comprende 800 milioni di persone, tra Europa, USA e America Latina. Anche in questo caso, il digitale ci permette di essere più performanti. Abbattendo i costi di ingresso in un mercato in cui non abbiamo grandi competitor.
Quando torneranno i corsi fisici?
È una tipologia di esperienza che abbiamo in parte ripreso. Resta la metodologia che ci consente di registrare l’upselling migliore. Abbiamo proposto a chi ha acquistato corsi online, di avere la possibilità di frequentare il corso fisico nel momento migliore per loro e del tutto gratuitamente. Un servizio che ha registrato un tasso di conversione elevato. Speriamo di tornare ai grandi eventi entro febbraio 2021, la voglia di interagire è forte.
Qual è il cliente tipo di ABTG?
Presenta caratteristiche ben definite: è un uomo di età compresa tra i 35 e i 55 anni, con cultura medio-elevata. Anche nel passaggio al digitale, il cliente-tipo è rimasto lo stesso.
Quale sarà il futuro della formazione?
Puntiamo a sviluppare una soluzione ibrida (live-online), come sta accadendo già nel mercato USA. Si tratta di una tipologia di servizio nuova, innovativa, che al momento non registra competitor sul mercato italiano.