Cresce il fatturato del Gruppo I.M.D. International Medical Devices nel 2024, a quota 39,3 milioni di euro: in aumento del 3,5% rispetto a 38,0 milioni al 31 dicembre 2023. A trainare i risultati del Gruppo guidato da Aniello Aliberti è ancora una volta l’estero, che rappresenta circa il 74% del fatturato totale, in crescita rispetto ai 28,3 milioni di euro del 2023.

“Guardando al futuro, lo scenario macroeconomico presenta un quadro complicato e di difficile lettura ma siamo determinati a consolidare i progressi raggiunti e a migliorare la nostra performance operativa. – commenta Aniello Aliberti, Presidente e Amministratore Delegato di IMD – L’attenzione alla qualità, all’innovazione e alla sostenibilità resteranno al centro delle nostre strategie, così come il costante impegno a rafforzare il rapporto con i nostri clienti, partner e stakeholder. Il management continua inoltre ad essere concentrato nelle strategie di crescita per linee esterne tramite accordi di partnership e/o M&A con altri operatori di mercato. La solidità finanziaria raggiunta, il network distributivo e le partnership con le più importanti multinazionali del settore ci permettono di affrontare con fiducia il futuro. Confermiamo il nostro impegno a operare con responsabilità e trasparenza, con l’obiettivo di creare valore per tutti i nostri stakeholder e affrontare con determinazione le sfide e le opportunità che ci attendono”.

Che anno è stato il 2024 per I.M.D. e quali prospettive per il medtech nel 2025?
Il 2024 si è chiuso positivamente per il nostro gruppo. Abbiamo registrato una complessiva crescita del fatturato. Alcune realtà che compongono I.M.D. hanno chiuso l’anno con risultati davvero eccellenti. Il settore in cui operiamo, il medtech, ha registrato una frenata generale, ma noi siamo andati in controtendenza e siamo riusciti a crescere. Guardando al futuro, ci aspettiamo un 2025 ancora positivo. Tuttavia, pesa il ritardo nell’impiego effettivo dei fondi del PNRR in Italia e in Europa, ritardi di natura burocratica che hanno rallentato gli investimenti in sanità. Una volta superati questi ostacoli, le prospettive rimangono buone.

Quali sono i driver della crescita di I.M.D. e quali i mercati più interessanti?
L’innovazione è il cuore pulsante della nostra strategia, senza non c’è crescita, soprattutto in ambito elettromedicale. Siamo specializzati nell’offrire sistemi di diagnostica per immagini sempre più performanti, capaci al contempo di ridurre l’emissione di raggi X, per garantire sicurezza e sostenibilità. A livello geografico, esportiamo oltre l’80% della nostra produzione. Lavoriamo spesso con multinazionali che hanno sede in paesi come Francia e Belgio, che poi distribuiscono le apparecchiature con il loro marchio in tutto il mondo. Le vendite variano di anno in anno a seconda dei fondi che i singoli paesi destinano alla sanità.

Il mercato italiano è maturo o ha ancora margini di crescita rispetto ad altri paesi?
Sta crescendo, soprattutto per due motivi: l’invecchiamento della popolazione e il maggiore ricorso a tecnologie diagnostiche avanzate. Le liste d’attesa aumentano, ma anche la domanda di esami come TAC e risonanze cresce perché offrono diagnosi più accurate.

Recentemente avete annunciato la distribuzione di un dividendo. È un segnale verso i vostri azionisti?

Assolutamente sì. Abbiamo una posizione finanziaria solida, generiamo cassa costantemente e abbiamo ancora riserve disponibili. La distribuzione del dividendo è un riconoscimento per chi ha creduto in noi.

Che ruolo ha avuto la quotazione su EGM nella crescita del gruppo?
La quotazione ci ha dato visibilità e autorevolezza, soprattutto nei confronti dei clienti e dei competitor. Tuttavia, il mercato EGM è poco dinamico: abbiamo messo in circolo solo il 15% delle azioni, acquistate da investitori istituzionali. Questo limita la liquidità e l’effettiva valorizzazione del nostro operato. Nonostante ciò, la scelta di quotarci rimane positiva per l’immagine e le opportunità che offre.

Guardando al futuro, quali i prossimi obiettivi?

Proseguiremo con il nostro piano di crescita per linee esterne. Siamo sempre alla ricerca di acquisizioni strategiche per integrare know-how e qualità. Negli ultimi anni abbiamo acquisito una società a Londra e una realtà più piccola per internalizzare componenti chiave. Guardiamo a realtà capaci di portare valore aggiunto, con tecnologia avanzata e certificate secondo le normative più recenti. In Italia il mercato è piccolo e molto frammentato. La nostra priorità è trovare aziende con prodotti complementari ai nostri e con un altissimo livello qualitativo, a prescindere dalla loro sede.