Risultati record per il Bilancio 2024 di SCM SIM, testimonianza di un modello di consulenza vincente. Tutti i principali indicatori finanziari registrano una crescita a doppia cifra: le commissioni attive sono pari a euro 9,82 milioni, in aumento del 26% rispetto al 2023. Le commissioni passive si attestano a euro 4,81 milioni rispetto a euro 3,75 milioni del 2023 e il margine di intermediazione si incrementa pertanto a euro 4,96 milioni, in crescita di quasi un milione di euro (+24%) rispetto a euro 3,99 milioni dell’esercizio precedente. Al 31 dicembre 2024 la rete commerciale della Società è formata da 54 consulenti, di cui 28 consulenti finanziari e 26 consulenti assicurativi. La Raccolta netta è positiva per circa 9 milioni di euro, in particolare con un risultato netto positivo per 10 milioni di euro nella consulenza in materia di investimenti, positivo per oltre euro 3 milioni nella consulenza in materia di investimenti e negativo per euro 4,6 milioni nelle gestioni patrimoniali. Gli Asset Under Control ammontano a euro 948 milioni, in crescita di 20 milioni di euro rispetto a euro 928 milioni al 31 dicembre.
“SCM cresce perché il mercato sta cercando interlocutori indipendenti che possano orientare in una direzione utile le scelte finanziarie delle famiglie. – commenta Antonello Sanna, Amministratore Delegato SCM SIM – La consulenza è l’espressione di competenze importanti, coniugate con una capacità di scelta non condizionata dai rebates. Il nostro modello, che abbraccia una visione olistica di supporto alla clientela, è la dimostrazione che si può generare valore aggiunto a un prezzo equo. Siamo decisamente orientati alla crescita della rete, in termini quantitativi, ma senza rinunciare alla qualità del consulente, che è il perno del nostro modello”.
Il 2024 restituisce risultati record per SCM SIM. Quali i principali driver della crescita?
A trainare i risultati del 2024 è stata soprattutto la maturazione della nostra rete di consulenti finanziari, che ha attratto una clientela alla ricerca di un modello diverso rispetto alla distribuzione tradizionale. A differenza delle grandi reti bancarie, che vendono principalmente fondi e polizze Unit-linked, noi offriamo gestioni patrimoniali e lavoriamo sull’amministrato, suggerendo ai nostri clienti quali titoli acquistare o vendere. Non prendiamo commissioni dai produttori di fondi o polizze, ma solo dai nostri clienti, il che ci rende indipendenti da conflitti di interesse. Questo modello di consulenza è molto apprezzato, soprattutto da una clientela con esigenze complesse. Per il 2025, ci aspettiamo una crescita continua, perché la clientela giovane è sempre più alla ricerca di consulenze indipendenti e personalizzate, lontane dai modelli della tradizionale distribuzione commerciale.
Cosa intende SCM per consulenza olistica?
È ciò che caratterizza la nostra visione. Oltre ad assemblare portafogli, lavoriamo con circa 7-8 compagnie, facendo da broker per trovare il prodotto più adatto alle esigenze del cliente. Inoltre, negli ultimi anni abbiamo sviluppato una divisione corporate che supporta piccole e medie imprese, in particolare quelle che necessitano di consulenza sul credito, fusioni o acquisizioni, o che vogliono trovare capitali. Questo è un settore poco interessante per le grandi società di consulenza , ma noi siamo in grado di offrire soluzioni su misura per queste realtà. Il nostro approccio è basato sulla personalizzazione dei servizi, per rispondere alle esigenze specifiche di ciascun cliente.
Quanto conta nella relazione consulente – cliente il tema della fiducia?
È cruciale. In un contesto dove le informazioni sono facilmente accessibili, il cliente deve poter contare su un consulente che seleziona i migliori strumenti in base alle sue esigenze, senza essere influenzato da interessi esterni. Il nostro modello è completamente indipendente, il nostro unico interlocutore è il cliente. La fiducia non riguarda solo la parte personale, ma anche l’architettura del nostro sistema, che consente ai consulenti di operare in modo libero e imparziale. Ogni consulente deve essere in grado di comprendere a fondo le necessità e le emozioni del cliente, specialmente in momenti di incertezza.
Come preparate la vostra rete di consulenti per affrontare le sfide del mercato?
La formazione è essenziale per il nostro modello. Abbiamo sviluppato tre stream principali: uno tecnico, dove collaboriamo con il professor Gandolfi dell’Università di Parma, un secondo che verte su aspetti non-finanziari come la successione e la gestione delle architetture familiari, dove ci avvaliamo della collaborazione con il professor Loconte, esperto in dinamiche familiari e aziendali e un terzo comportamentale, che aiuta i consulenti a migliorare le loro capacità relazionali. Infine, abbiamo attivato un percorso di formazione continua che aiuta i consulenti a comprendere meglio il contesto politico ed economico, un aspetto che è diventato sempre più rilevante, soprattutto considerando l’attuale incertezza geopolitica.
Quali i principali trend che stanno emergendo tra le piccole e medie imprese?
I piccoli imprenditori stanno vivendo un periodo di grande cambiamento. Da un lato, la pandemia ha accelerato la digitalizzazione, spingendo anche chi era restio a utilizzare strumenti come Zoom o Teams. Dall’altro, l’inflazione e la crisi geopolitica hanno reso necessario per le PMI adattarsi a nuove sfide, come la protezione contro l’inflazione e l’internazionalizzazione. Molti dei nostri clienti, ad esempio, stanno cercando di espandere i loro mercati, soprattutto verso l’Asia, per diversificare i rischi legati ai mercati tradizionali. Abbiamo supportato diversi clienti nell’adattare i loro prodotti ai mercati esteri. Questo tipo di consulenza è fondamentale per le PMI, che necessitano di soluzioni su misura per rimanere competitive in un contesto globale in continua evoluzione.