MILANO (AIMnews.it) – Relatech perfeziona l’acquisizione del 60% del capitale sociale di Gruppo SIGLA, specializzato nella progettazione e sviluppo di soluzioni e servizi in ambito ICT e automazione per grandi clienti nazionali ed esteri e per enti pubblici. L’operazione prevede un corrispettivo pari a circa Euro 2,3 milioni per il 60% del capitale. Tale somma ha previsto il pagamento al closing, di una componente in cash per circa Euro 1,73 milioni, salvo earn out basato, inter alia, su una formula che tiene conto del valore dell’EBITDA medio della società per gli esercizi 2020-2022 e della Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2022, e di una componente in kind mediante la cessione di complessive n. 147.970 azioni proprie Relatech convenzionalmente valorizzate ad un valore di Euro 3,838 cadauna. Il restante 40% sarà acquisito, in due tranche, con i closing da perfezionarsi, rispettivamente, nel 2023 e nel 2024, a seguito dell’approvazione dei bilanci relativi agli esercizi 2022 e 2023, per un corrispettivo che sarà determinato applicando specifiche formule basate, inter alia, sui valori di EBITDA e di PFN di Gruppo SIGLA.
Nell’ambito dell’accordo stipulato ai fini dell’operazione i soci venditori di Gruppo SIGLA hanno assunto uno specifico impegno di lock-up in relazione alle azioni Relatech acquistate, per una durata di 12 mesi dal closing dell’operazione.
Pasquale Lambardi, Presidente e Amministratore Delegato di Relatech dichiara: “Il closing dell’operazione permette di accelerare il processo di integrazione già iniziato mesi fa. Le sinergie tra Relatech e GRUPPO Sigla sono rilevanti, ci sono grosse opportunità da cogliere in ambito automazione industriale, data analysis, e cybersecurity che rafforzeranno l’offerta del Gruppo. Anche l’area R&D di Relatech beneficerà di un notevole rafforzamento da parte del Centro di Competenza Research & Development di Gruppo SIGLA e dalle partnership scientifiche con distretti e poli tecnologici in particolare sulle tematiche di Cybersecurity, Industry4.0, Internet Of Things e architetture cloud.”