MILANO (AIMnews.it) – Efficienza energetica, impianti smart, coibentazione: sono tutti termini che rappresentano un cambiamento che coinvolge il sistema energetico nel suo complesso. Ma la richiesta di efficienza energetica sta anche incidendo notevolmente sul mercato immobiliare: i dati Assomobiliare evidenziano come nel 2012 la domanda di abitazioni a elevata prestazione energetica rappresentasse il 9-10% del totale, nel 2016 ha raggiunto il 24,5 per cento. Allo stesso modo, se nel 2012 la quota di mercato delle abitazioni in classe A/A+ e B si attestava poco al di sotto dell’8% dell’insieme delle transazioni, nel 2016 l’incidenza è raddoppiata fino a coprire il 16% del mercato.
Allo stesso modo anche le energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico, idroelettrico, geotermico, ecc.) stanno cambiando radicalmente il modo di produrre energia: Enel ad esempio è diventato in pochi anni il principale produttore mondiale di energie rinnovabili e che la tedesca E.On ha scorporato le attività “pesanti” (ad esempio le centrali a carbone) per concentrarsi su efficienza energetica e rinnovabili.
Ma il settore “green” non è appannaggio solo di grandi gruppi internazionali. In Italia vi sono molte small e mid cap quotate all’Aim Italia che operano nei diversi ambiti del comparto e che nel 2016, dai dati dell’Osservatorio Aim di luglio (qui), valevano circa il 30% della capitalizzazione dell’indice Ftse Aim. Numeri che testimoniano un sempre maggiore interesse verso settori che rappresentano uno dei business del futuro. Gli accordi europei su clima ed energia fissano infatti la soglia del 20% al 2020 e del 27% al 2030 in termini di quota di energie rinnovabili sull consumo energetico europeo: numeri ancora lontani, anche se il progresso nell’ultimo decennio è stato importante: secondo Eurostat la quota di energia da fonti pulite è quasi raddoppiata, passando dall’8,5% al 16 per cento.