MILANO (AIMnews.it) – Expert System, con due operazioni straordinarie compiute nel giro di poche settimane, si sta facendo notare sul mercato AIM Italia distinguendosi nel panorama ICT. Prima l’acquisizione di due divisioni della società spagnola Isoco, poi la costituzione di una società, CY4Gate, insieme ad Elettronica, per entrare nel mercato della cyber defence electronics.
“Si tratta di un nuovo settore che potevamo presidiare al meglio con il supporto di un partner specializzato e la partnership con Elettronica ci è sembrata perfetta – spiega ad AIMnews Stefano Spaggiari, Amministratore Delegato della società, leader nei software semantici e quotata all’AIM Italia da febbraio 2014. – Entrambi siamo forti nei nostri settori di riferimento – intelligence e difesa elettronica – e siamo già presenti nel mercato governativo della difesa, ma con questa operazione uniamo le nostre competenze specifiche. E miriamo a un mercato in cui a fare da padrone sono le aziende statunitensi e israeliane”.
Quali sono i vostri obiettivi?
“Operare sul mercato italiano e ovviamente proiettarci anche a livello internazionale – continua Spaggiari – Unione Europea, Medio Oriente e Asia sono i mercati in cui vorremmo espanderci maggiormente con le nostre competenze. Senza contare che già da subito l’operazione con CY4Gate apporta fatturato aggiuntivo a Expert System”.
E i competitor?
“Vi sono realtà già affermate a livello internazionale, ma questo settore specifico è ancora agli inizi e quindi tutti partiamo più o meno allo stesso livello. A contare, in questo business, non è solamente la dimensione o il giro d’affari”.
Anche l’essere introdotti e conosciuti nei meccanismi governativi della difesa è importante infatti…
“Certo, e infatti sia noi sia Elettronica possiamo già vantare rapporti importanti con enti di questo settore”.
Dalla difesa alla Spagna, ma in questo caso nel vostro comparto di riferimento, i software semantici.
“L’operazione era in fase di preparazione da un po’ di tempo. Ci permette di avere accesso al mercato spagnolo che è più vivace rispetto a quello italiano e soprattutto ci apre un varco importante per accedere al vasto continente americano di lingua latina, dal Sud degli Stati Uniti all’Argentina: un mercato da 400 milioni di persone, vasto come l’Europa ma accomunato da un’unica lingua, con grandi potenzialità”.
L’espansione all’estero è quindi un vostro driver importante di crescita?
“Direi proprio di sì: nell’ultimo anno la quota estera di ricavi è più che raddoppiata, arrivando a giugno al 46 per cento. Ma in ogni caso non ci fermiamo qui: l’ingresso su AIM Italia ci ha dato visibilità, le quotazioni sono sopra il prezzo di IPO e allo studio ci sono ancora nuovi dossier e progetti”.